Lo ricordiamo con rispetto perchè durante il suo mandato, si impegnò fortemente nei confronti della danza e dei nuovi linguaggi della scena, benchè fossero scaduti i tempi del teatro, della danza, dell'ETI e soprattutto di una politica culturale nazionale........
Attore, regista, impresario, produttore di spettacoli celebri, da La gatta Cenerentola a Masaniello, uomo di teatro a tutto campo, Mico Galdieri, nominato Presidente dell’ETI nel luglio 2002 in seguito alla scomparsa di Lucio Ardenzi, insieme agli onori e agli oneri della gestione dell’Ente Teatrale Italiano, ha ereditato l’inedita funzione, prevista dal nuovo statuto, di “valorizzazione e diffusione della cultura e delle attività di danza”. Compito con il quale ha mostrato di volersi subito misurare – pur confessando di aver tutto da imparare - suscitando perplessità, forti ostilità ma anche qualche speranza.
Lo abbiamo incontrato.
“Io credo che la danza, per le sue intrinseche caratteristiche, dovrebbe essere l’espressione più intelleggibile dello spettacolo e, pur riconoscendo l’efficacia della comunicazione pubblicitaria, resto convinto che la miglior promozione di uno spettacolo resti lo spettacolo stesso: la grande ballerina, il grande coreografo convincono il pubblico, promuovendo indirettamente tutto il settore.”
Pure le vostre prime mosse hanno raccolto molte critiche…
Errori ne abbiamo commessi e ne commetteremo ancora. Le critiche sono ben accette e tenute nella massima considerazione. Bisogna però tener conto di alcuni dati di fatto: la danza è divenuta di nostra competenza a partire dal 2002, ma i primi fondi 2002 sono arrivati ad agosto 2003. E la prima parte di quelli del 2003 sono arrivati adesso, a novembre. Abbiamo potuto avviare solo un minimo di attività il primo anno e intervenire con un programma più articolato solo alla fine del secondo e alcune scelte ci sono state imposte dalle circostanze: artisti che avremmo desiderato convolgere erano già impegnati, altri non hanno voluto o potuto accettare le condizioni economiche che eravamo in grado di offrire… Noi non ci tiriamo indietro di fronte alle responsabilità ma siamo frenati da una drammatica situazione di bilancio.
In concreto, di quali strumenti si è dotato l’ente per intervenire nel campo della danza?
Una direzione apposita, con due funzionari distaccati e, per il futuro, alcuni consulenti esterni. Un’articolazione necessaria a garantire la piena parità fra prosa e danza.
Quali indicazione per l’anno prossimo?
Di quanto fatto fin qui faremo un attento esame per trarne le dovute indicazioni. Intendo poi aprire un tavolo di concertazione fra tutti i soggetti interessati – operatori, critici – perché si possa agire di comune accordo e sviluppare tutti insieme un’azione a favore della danza, nell’interesse della danza. Quanto alle indicazioni pratiche, dal 15 gennaio parte l’iniziativa “EtiDanzaCard” che consentirà l’accesso a spettacoli di danza a prezzo molto contenuto. Nella circuitazione della prosa saranno poi obbligatoriamente inseriti spettacoli di danza – nel cartellone e in abbonamento - pena la decadenza dal contributo. Proseguiremo nell’iniziativa di una rassegna di carattere nazionale puntando sul principio di rotazione per poter presentare la più ampia selezione di compagnie fra quelle riconosciute dal Ministero, con possibili eccezioni per giovani compagnie segnalate dalla critica. Ma tenga presente che, dal punto di vista dei finanziamenti, se tutto va bene, saremo in grado di partire a luglio 2004…
GDM 1.12.2003 (a cura di Donatella Bertozzi)
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